“Non sto per niente bene. Perché devo stare così tanto male? E’ solo un mal di schiena! Possibile che così giovane sono condannata a vivere così? Certi giorni fa talmente male che penso di non farcela, non riesco a fare niente, sono proprio stanca, voglio solo dormire…dormire per non pensare più.
Riesci a pensare solo ed esclusivamente al dolore. Non capisci perché la vita ti costringe a subire ogni giorno una simile sfida. Dove sbaglio? Cosa posso fare per stare meglio?
Vado a fare l’ennesima visita dal fisiatra. Gli mostro la risonanza magnetica del 2013, sono già passati 5 anni, forse sono peggiorata, mi dice che non occorre ripeterla, mi fa domande e mi fare dei piccoli movimenti. Sul referto scrive che soffro di lombalgia posturale cronica altamente invalidante. Mi dice che l’80% delle persone soffre di mal di schiena, il male più comune, mi consiglia come stare seduta correttamente, dice che potrei procurarmi un rotolo Mc Kenzie per quando sto in ufficio oppure alla guida, e che dovrei fare movimento, allora gli dico che io ho sempre fatto movimento, ho fatto un po’ di tutto, acqua gym, yoga, pilates, ginnastica posturale, e mi piace fare passeggiate ma da qualche mese ho smesso tutto perché mi fa sempre troppo male la schiena. Ribadisce senza mostrare alcun dubbio che per lui “la cura è il movimento”. Ma se ho talmente male da non riuscire a fare movimento? “allora prenda 1 tachipirina ogni 8 ore per 2 o 3 giorni”. Non mi piace prendere medicine, mi conosco, so che andrà a finire che sopporterò fino allo stremo e le prenderò solo se proprio strettamente necessario. Provo a dirgli che facendo agopuntura ero stata bene, magari potrei rifarla…dice che lo posso fare ma che non risolverà il problema, mi ripete con convinzione “la cura è il movimento” e mi tratta anche un po’ da sprovveduta, raccomandandomi di non farmi fregare, di stare lontana dal bisturi e dai centri privati che vogliono solo spillare dei soldi, sembra più preoccupato di questo che del mio stato di salute.
Esco delusa, ripetendo il suo slogan “la cura è il movimento”, è un medico affermato e con molta esperienza quindi proverò a fare come dice. Forse devo stare più attenta a come mi muovo…ogni giorno andrò a camminare mezzoretta e farò allungamento, mi appunterò tutto quel che faccio così alla visita di controllo potrò dimostrargli che ho seguito tutti i suoi consigli ma non sono migliorata.
Prima del controllo, devo frequentare 3 incontri a piccoli gruppi di 5/6 persone che soffrono di mal di schiena, si chiama Percorso Educativo Breve. Sono la più giovane…come immaginavo..mi consolo appena notando che c’è un’altra ragazza poco più grande di me. La fisioterapista che ci accoglie è molto gentile, ma percepisco come un certo imbarazzo da parte sua…non deve essere facile stare davanti a persone che soffrono e ti guardano speranzose di sentirsi dire “ecco fate così e starete meglio, il dolore passerà” e dovergli invece dire esattamente il contrario. Il suo compito è farci capire che dobbiamo imparare ad accettare il dolore, che quel dolore ce l’abbiamo perché siamo fatti così, che ce l’avremo per sempre e ci dovremo convivere, avremo fasi acute e fasi in cui staremo meglio. Dovete essere padroni delle vostre azioni per cercare di stare meglio, imparare a prendervi cura di voi stessi, assumere una postura corretta, trovare un’attività che vi faccia stare meglio, non fare sforzi, non sollevare pesi, piegarvi nel modo corretto con le ginocchia e non con la schiena, dormire di lato possibilmente con un cuscino in mezzo alle gambe così da avere il bacino parallelo, fare piccoli esercizi quotidiani di allungamento, usare delle palline da posizionare dove avete male per alleviare la tensione. Vedo che la sua attenzione si sposta su di me, mi guarda dicendomi che non sono obbligata a frequentare quel corso se non voglio…mi vede “scettica”…mi dispiace, ero solo entrata nella mia bolla di pensieri…le dico che ho capito che devo accettare etc etc etc…ma che ho molto male da troppi mesi e non so proprio cosa fare per stare meglio, che se ogni giorno deve essere così io non ce la faccio più. Mi dice che sono in una fase acuta ma che non sarà sempre così, mi fa capire di averlo passato anche lei, poi ognuno inizia a dire la sua e a raccontare la propria esperienza…sento lontane le loro voci..ascolto ma riesco solo a pensare “come faccio ad accettare che tutta la mia vita sarà così?” Fatico a trattenere le lacrime…accidenti si noterà che ho gli occhi lucidi…non voglio che si veda…deglutisco…mi impongo di calmarmi…adesso passa…ma poi continuo a pensare che sono la più giovane e ho troppo tempo ancora davanti per soffrire così, non so come fare.
Finito il corso la fisioterapista mi vuole parlare in privato. Mi dice che lei trova sollievo andando da un osteopata molto bravo e mi dà il suo contatto, dice che è una persona onesta e nelle fasi acute l’ha aiutata a stare meglio. Poi mi consiglia di provare con l’Antiginnastica, secondo lei mi farebbe bene. Non ne ho proprio mai sentito parlare, di cosa si tratta? E’ una cosa nuova? Le chiedo se sa indicarmi dove la fanno magari nei dintorni, e si prende l’impegno di informarsi e mandarmi una mail con tutti i riferimenti, poi aggiunge di non esitare a contattarla se ho bisogno. Significa tantissimo per me sentire quelle parole, mi sento un po’ meno sola.
Antiginnastica….. il nome mi ha da subito incuriosita. Cerco su internet…c’è un libro “Les corps a ses raisons” “Guarire con l’antiginnastica” che ne spiega l’origine, una terapia innovativa per alleviare le tensioni muscolari e conoscere il proprio corpo, ideata in Francia da Thérèse Bertherat negli anni Settanta, sembra molto interessante poi i francesi…sono geniali! Chissà se ci sono dei video su come si svolge questa Antiginnastica. Ne trovo uno meraviglioso “Retrouver sa vraie longuer avec Thérèse Bertherat” una dolcezza unica il suo modo di osservare e così tranquillizzante la sua voce…mi piacciono molto anche quelle palline che fa tenere in mano…anche solo vederle toccare dagli altri funziona da antistress! Ma che bello…mi servirebbe proprio una cosa così rilassante.
Decido di comprare quel libro e leggerlo prima di chiedere informazioni sui corsi a Bologna.
Nel frattempo vado alla visita di controllo e stavolta il fisiatra è più disponibile ad ascoltarmi. Forse ha capito che ho provato a seguire i suoi consigli ma non è servito a farmi stare meglio. Mi prescrive allora un ciclo di fisioterapia da fare per 2 settimane consecutive. Imparo la sequenza di esercizi di “igiene del rachide” che sono da ripetere ogni giorno, sempre lentamente e sempre respirando per bene. Alla fine della sequenza la fisioterapista mi posiziona al bordo del lettino e con dei movimenti sicuri mi distende tutto il tratto cervicale, che meraviglia..come si sta bene tra le sue mani, vorrei non finisse mai!
Dopo le 2 settimane di fisioterapia sto decisamente meglio. Continuo da sola a ripetere ogni giorno quella sequenza di esercizi. Sembra che la fase acuta di dolore che durava da mesi stia finalmente passando. Adesso che sto meglio mi piacerebbe fare un corso di acquagym in piscina termale con acqua calda e vorrei provare anche con Antiginnastica a Bologna, sono mesi che ci penso dopo aver finito quel libro. Dal sito capisco che il corso è iniziato da qualche settimana… chissà se posso provare o se devo aspettare che riprendano a settembre, scrivo una mail per chiedere informazioni. Dopo neanche mezzora mi risponde il Dottor Zambonelli dicendo che posso andare in settimana a provare.
Capisco di essere nel posto giusto perché appena arrivo noto due signori anziani e un po’ acciaccati fuori dalla porta. Chiedo se stanno aspettando per la lezione di Antiginnastica. Sembrano una coppia affiatata, lei ha un simpatico accento toscano. Entriamo insieme e dentro ci sono già altre persone che si preparano, si tolgono le scarpe e si siedono per terra nella stanza. Dalle foto sul sito mi aspettavo di essere accolta da un signore sulla cinquantina, uno che ricalca l’immagine tipica del dottore, e invece mi appare davanti un ragazzo alto e magro, raggiante, che saluta tutti con grande entusiasmo e mi sorride. Rimango colpita dal suo sguardo penetrante, sembra che mi veda dentro, nel profondo. Dà un’occhiata veloce al referto della mia risonanza e mi fa qualche domanda su come sono arrivata ad Antiginnastica. Gli parlo un po’ del percorso di accettazione del dolore…e lui non esita un attimo nel dirmi che “per sua esperienza e non solo, facendo Antiginnastica potrò arrivare a non avere più male e avere una qualità di vita migliore. Ogni lezione non è mai uguale alle altre, sono imprevedibili”, poi sentendomi indecisa e dubbiosa sul se frequentare il corso già iniziato o aspettare settembre che riparta mi dice “non aspettare…a stare bene”.
La stanza è piccola e accogliente, sono tutti seduti a terra sulla moquette, sembrano conoscersi da diverso tempo, eppure il corso è iniziato da poche settimane penso…Fabrizio ci chiede di dire come ci sentiamo in quel preciso momento….oddio no ecco partiamo bene, proprio quello che non vorrei fare…parlare davanti agli altri e per di più dire come sto…di fronte a me una ragazza sembra ascoltare davvero ciò che dico, alla fine con un sorriso sincero mi guarda e dice benvenuta. Contraccambio il sorriso e le sono estremamente grata per quel benvenuta. Sdraiatevi a pancia in su e cercate di sentire come il corpo appoggia a terra. Ah si? Il mio corpo appoggia a terra? Mi sembra di essere un bacchetto sollevato per aria! Mi fa troppo male la schiena a stare con le gambe così distese. Distribuisce un doudou a testa…che bello è francese…doudou…l’ assonanza mi ricorda qualcosa, com’era pure quel detto che ripeteva spesso la mia coinquilina in Erasmus prima di darmi la buonanotte? Ah sì…era “Métro, boulot, et après on fait dodo”. Come mi piace tenere in mano il doudou..ma cosa c’è dentro? Sembrano acini d’uva, la signora a fianco mi dice che dovrebbe essere farro. Fabrizio ci spiega per filo e per segno cosa dobbiamo fare. Cerco di fare tutto quello che dice, siamo una decina ma lo sento sempre presente, ci segue con premura e presta attenzione ad ogni nostro movimento consigliandoci su come eseguire al meglio gli esercizi. Si dedica a noi completamente, come se sapesse cosa stiamo provando. Alcuni esercizi fanno male, ovviamente lo sa, lo capisce ma ci incoraggia a tenere la posizione e resistere…poi trascorso il tempo necessario dice che siamo stati bravi e pronuncia quel “e poi va molto bene così” che mi piace tantissimo, perché mi sembra di sentirlo pronunciare in francese come in quel video… “et puis c’est très très bien comme ça”. Toccatevi con indice e pollice dietro l’orecchio, sentite che da quel punto parte un muscolo che arriva fino all’incavo della clavicola, si chiama sternocleidomastoideo, massaggiatevelo. Com’è che si chiama? Sternoche? Ma possibile che io non abbia mai sentito quella parola? Neppure per sbaglio, che so nelle parole crociate? Ma non sarò mica l’unica a non saperlo, insomma non si può mica sempre sapere tutto, del resto non sono un medico e a scuola mica ti fanno studiare a fondo il corpo umano, so giusto i nomi delle ossa principali. Eppure…quel muscolo io ce l’ho, adesso lo sto anche toccando, fa parte di me. Mi piace sapere come si chiama, decido di ricordarmi il nome di quel muscolo e tutte le altre cose che scoprirò in queste lezioni.”
V.
Ringrazio V. per la testimonianza resa alla quale non mi sento di aggiungere parole.
Fabrizio Zambonelli
Per informazioni sul Metodo Antiginnastica
https://www.fisioterapista-bologna.net/antiginnastica/
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