Aggiungo delle riflessioni che uniscono l’Eutonia e l’Antiginnastica, evidenziando i punti di contatto tra i due metodi:
Eutonia: stato o metodo?
Il concetto di Eutonia (dal greco eu, “buono, armonioso”, e tonos, “tensione”) si colloca in un affascinante punto di incontro tra uno stato corporeo desiderato e un metodo pratico per raggiungerlo. Sviluppata dalla danese Gerda Alexander, questa disciplina non è semplicemente una tecnica, ma un percorso di consapevolezza profonda del proprio tono muscolare.
L’Eutonia come Stato
In senso stretto, l’eutonia è la definizione di uno stato ottimale del corpo. Descrive un tono muscolare equilibrato, flessibile e dinamicamente adattabile. Questo stato non è rigidità né flaccidità, ma un’armonia tonica che permette al corpo di rispondere con efficienza e senza sforzo eccessivo alle esigenze del momento, sia che si tratti di un movimento complesso che di un semplice riposo. È un ideale di autoregolazione psicofisica, in cui il corpo si trova in uno stato di “buona tensione” che promuove la salute e il benessere.
L’Eutonia come Metodo
Tuttavia, questo stato non è una condizione fissa o spontanea per la maggior parte delle persone, le cui abitudini spesso portano a tensioni croniche e sbilanciamenti posturali. Qui entra in gioco l’Eutonia come metodo.
Il metodo eutonico è un processo pedagogico e terapeutico che, attraverso specifici esercizi, insegna all’individuo a percepire e modificare il proprio tono muscolare. Le pratiche si concentrano sulla:
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Consapevolezza Tattile e Propriocettiva: Usando strumenti come materiali naturali (bambù, palline, sacchetti di semi) o semplicemente il contatto con il suolo, si affina la percezione delle diverse aree del corpo e dei rispettivi livelli di tensione.
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Rimodellamento Tonico: Si lavora per rimuovere i blocchi e le “tensioni parziali” non necessarie, favorendo una distribuzione armonica della tensione in tutto il corpo.
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Adattamento Dinamico: Si educa il sistema nervoso e muscolare a trovare l’intensità tonica giusta per ogni azione, prevenendo sprechi energetici e stanchezza.
Riflessioni Unificatrici: Eutonia e Antiginnastica
Sebbene l’Eutonia (Gerda Alexander) e l’Antiginnastica (Thérèse Bertherat) siano due metodi distinti, entrambi affondano le radici in una visione olistica del corpo e condividono principi fondamentali che li rendono complementari:
1. Il Ruolo Centrale della Consapevolezza (Presenza a Sé)
Entrambe le discipline pongono la consapevolezza corporea al centro della pratica.
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L’Eutonia si concentra sulla sensibilità tattile e interna per percepire il tono muscolare, lavorando spesso con movimenti minimi o passivi.
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L’Antiginnastica utilizza movimenti più ampi e precisi per svelare, attraverso lo sforzo dosato, le catene muscolari contratte e le resistenze, portando alla luce le storie scritte nel corpo.
In entrambi i casi, l’obiettivo non è fare ginnastica meccanica, ma sentire profondamente ciò che si sta facendo.
2. L’Indipendenza dall’Insegnante (Autonomia)
Sia Alexander che Bertherat puntano a rendere l’allievo autonomo. L’insegnante non è chi corregge la postura dall’esterno, ma chi guida la persona a trovare autonomamente il proprio equilibrio e a modificare le proprie abitudini. Il corpo viene visto come un sistema auto-regolante che, una volta risvegliato, è capace di ritrovare la propria armonia.
3. Lavoro sulla Profondità e l’Invisibile
Entrambi i metodi vanno oltre la superficie.
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L’Eutonia lavora sull’osso, sulla pelle e sulla fascia per influenzare il tono profondo.
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L’Antiginnastica si focalizza sulle catene muscolari posteriori (spesso rigide e silenziose) e sul lavoro interno che modifica l’architettura corporea dall’interno verso l’esterno.
Il risultato comune è una profonda riduzione delle tensioni croniche che la “ginnastica” tradizionale non riesce a toccare.
4. Rifiuto della Performance e dello Sforzo Inutile
Sia il concetto di “buona tensione” dell’Eutonia che l’enfasi sull’“anti-ginnastica” rigettano l’idea dello sforzo eccessivo, della forzatura e del dolore come mezzi per ottenere risultati. Il miglioramento posturale e il benessere sono visti come la naturale conseguenza di un corpo che ha ritrovato la propria intelligenza e la propria capacità di muoversi e di esistere con la minima energia richiesta.
Conclusione: Un Processo Dinamico
In definitiva, l’Eutonia è entrambe le cose: è lo stato ideale (il traguardo) e il metodo pratico (la via) per arrivarci. Insieme a pratiche come l’Antiginnastica, essa rappresenta una filosofia del movimento che non mira a allenare i muscoli, ma a risvegliare il corpo nella sua interezza, sostenendo una connessione armoniosa tra corpo e mente che favorisce salute, equilibrio e qualità della vita.